IntervistArtista: Alessandra Rinaldi

IntervistArtista - Alessandra Rinaldi - Pittrice, alla mostra collettiva Roccambolesca 2020 a Meldola

IntervistArtista all’amica pittrice Alessandra Rinaldi di Meldola.

Quando penso ad Alessandra, lei mi viene in mente accompagnata da belle valigie piene di storie da ascoltare. Storie di viaggi e di vita, raccontate con garbo e un sorriso luminoso, anche nelle parti meno gioiose.

Oggi sono felicissima di averla qui con la sua IntervistArtista e la ringrazio per come si è messa in gioco!

Prima di lasciarle la parola, però, facciamo un piccolo passo indietro nel tempo…

Ho incontrato Alessandra per la prima volta a Meldola, alla mostra collettiva “A Pelle” presso l’Istituto Davide Drudi. Il bello di quel weekend è stato portare arte e bellezza agli anziani ospiti dell’istituto, il tutto condito dall’armonia tra noi artisti presenti: l’organizzatore Cristian Cimatti, Paolo Graziani, Alessandra Rinaldi, me e Lusa Turci (che spero di intervistare a breve).

Dopo quella volta ci siamo ritrovate alla Mostra Collettiva ROCCAmbolesca 2020, vicine di “casa” nel percorso espositivo: è stato un momento di scambio, risate e voglia di regalare una bella esperienza ai visitatori (incantati dalla Stanza dei Tesori di Alessandra, che vedremo fra poco).

Ma ora basta con l’introduzione, è ora di ascoltare le storie che Alessandra ha da narrarci, quindi shhhh… E…

 

Iniziamo l’IntervistArtista con Alessandra Rinaldi!

Domanda 1 – Iniziamo dal nome: usi il tuo nome di battesimo o un nome d’arte? Se usi il tuo nome hai magari un progetto in particolare che ti identifica?

Alessandra – Ciao Marina, il mio nome è Alessandra Rinaldi ma quando firmo i miei quadri uso solo il cognome Rinaldi A. oppure le iniziali R.A. per motivi di spazio.

 

"W la libertà" - Olio su carta, Cucito pittorico Nessuno sa veramente Si può credere È così che domina l'invisibile (A.Rinaldi)
“W la libertà” – Olio su carta, Cucito pittorico
Nessuno sa veramente
Si può credere
È così che
domina l’invisibile
(A.Rinaldi)

Domanda 2 – Quando e come è nato il tuo amore per l’Arte?

AlessandraL’amore per l’Arte ha origine nel laboratorio di maglieria, sotto casa, un luogo speciale pieno di “materia”, dove lavoravano mia mamma e mia nonna, dove sono cresciuta respirando il loro amore per il lavoro fatto a mano.

Sin da bambina ho sempre disegnato tanto, adoravo creare a modo mio in questa tana dei sogni ed ero bravina, tanto che ricordo ancora il mio professore d’arte delle medie prof.Boattini che mi incitava a proseguire per la strada artistica.

In realtà feci un’altra scelta scolastica, cosa che mi permise di trovare subito lavoro come impiegata ma che sospese la mia prospettiva artistico-pittorica per gran parte della mia vita.

Nel 2011, all’età di 40 anni, successe ciò che oggi ritengo una benedizione. Stavo male, soffrivo di risvegli notturni, tremori e stati d’ansia, anche se avevo tutto ciò che desideravo.

Cosa mi mancava, allora, per essere felice? Cosa c’era che non andava?

Darmi una risposta non è stato affatto facile però, per fortuna, ho aperto gli occhi ed ho capito come potevo fare per stare di nuovo bene.

Ho ripreso in mano la matita, le cere, i pennelli, le tele, i colori e con la mia valigia piena dell’essenziale, ho frequentato la scuola serale del Liceo Artistico di Forlì: la più sana “botta di vita” che si possa provare.

Ho voluto darmi un’altra possibilità, per studiare e conoscere l’origine dell’arte, capirne il significato e guardare le opere dell’umanità con occhi più consapevoli.

Ho conseguito il diploma nell’anno 2018, nella sezione arti figurative del Liceo Artistico di Forlì.

 

Domanda 3 – Cosa hai portato a Meldola in occasione di ROCCAmbolesca? 

Alessandra – A ROCCAmbolesca ricordo giorni molto intensi con tanti cari amici artisti, in primis il curatore, lo scultore Cristian Cimatti.

In quei giorni ho abitato la Rocca di Meldola con i miei quadri; ho allestito la stanza dei “Tesori” a modo mio.

L’installazione, nel centro della stanza, di un candeliere, con delle candele accese, voleva essere un segno tangibile della sacralità che ha per me, l’opera artistica.

Il video trasmesso in loop, curato dalla bravissima fotografa Caterina Errani, racconta “Piccola storia di un quadro”, la liturgia seguita quando sono all’opera e che mostra il senso del mio viaggiare nell’arte.

Stanza dei Tesori di Alessandra Rinaldi a ROCCAmbolesca 2020

 

Domanda 4 – Parlando di materia… Quali materiali e/o strumenti usi per creare? E qual è “l’attrezzo del cuore”, che non manca mai quando crei? Ci racconti la sua storia o come ti fa sentire?

Alessandra Rinaldi - "Buffone", Olio su carta, Cucito pittorico
Alessandra Rinaldi – “Buffone”, Olio su carta, Cucito pittorico

Alessandra – Succede sempre così: scelgo il supporto, ma prima di trattarlo traccio, con la macchina da cucire, linee chiuse, aperte, curve che richiamano delle mappe; poi intervengo con la base e solo successivamente uso il colore; man mano che procedo, capisco dove la tela mi vuole portare, cosa mi vuole dire.

Le cuciture sono sempre presenti nei miei lavori: dipingere sulle cuciture è diventato, per me, un legame imprescindibile; non poteva che essere così per i significati profondi che rappresentano di unione, come ferite rimarginate, cicatrici tatuate.

 

Domanda 5 –  Parlando di spirito… Quali sensazioni, emozioni, suggestioni vuoi trasmettere con le tue creazioni?

 

Alessandra – Con le mie opere vorrei riuscire a comunicare senza parlare, vorrei rendere visibile ciò che non lo è, trasmettere un sapore, un profumo, un rumore, un sentimento.

 

Alessandra Rinaldi – La chiave di lettura di “Natura Umana”

 

Domanda 6 – Un po’ di ironia: il commento PIÙ folle o divertente o allucinante o da altro mondo che ti hanno fatto.

Alessandra – Un’amica insegnante ha messo un mio quadro “Urlo cieco” come sfondo durante la DaD… Vale come commento folle, divertente, allucinante?

Marina – Vale vale! 😀

 

Domanda 7 – Momento sfogo: cosa ti fa uscire dai gangheri rispetto al mondo dell’Arte?

Alessandra – Non sopporto quel mondo dell’arte che si auto erge, che si considera meglio di, che guarda lo spettatore da un piedistallo.

 

Domanda 8 – Ispirazione: cosa o chi ti ispira? Qual è la molla che ti fa scattare in piedi alle 2 del mattino per lavorare a una tua opera?

Alessandra – La molla viene da ciò che vedo e vivo anche inconsapevolmente e come in un movimento a ritroso: guardo fuori, porto dentro, elaboro e ripropongo… Poi di nuovo, come in circuito e questo può succedere a qualsiasi ora.

 

Domanda 9– Cosa bolle in pentola? Quali progetti hai per il 2021 e oltre? Idee da realizzare?

Alessandra – Al momento sto facendo lavori sperimentali di cucito pittorico. Occorre tempo, dedizione, studio e molta determinazione per riuscire ad ottenere dei risultati onesti.

 

Domanda 10 – Dove possiamo trovarti, online e non?

Alessandra – Mi trovate su Facebook ed Instagram:

Prima di concludere, qualche “supporto visivo”…

IntervistArtista - opere di Alessandra Rinaldi
Opere di Alessandra Rinaldi

Grazie ancora ad Alessandra Rinaldi, pittrice, per aver condiviso un po’ della sua vita e della sua arte in questa IntervistArtista! Mi raccomando, tenetela d’occhio sui social, in attesa di godere dal vivo dei suoi lavori di cucito pittorico sperimentale.

Anticipazioni per la prossima IntervistArtista! Naaaa, questa volta sorpresona…

A presto!

Marina