So che non posso in nessun modo convincerti che questo non è uno sproloquio no-vax, no-pass o complottista, ma non mi interessa.
Io sono io.
Mi chiamo Marina. Non so se vivrò ancora a lungo in un Paese libero, in cui le persone abbiano la possibilità di autodeterminarsi. Voglio raccontarti parte della mia storia e quello che sento qualche giorno dopo l’occupazione del porto di Trieste, già definita la “Tienanmen italiana”.
Questo scritto è la mia presa di posizione e… Dio… non avrei mai pensato di essere testimone di eventi simili, nell’Ottobre del 2021 in Italia.
Sono nata a Cesena nel 1981. Ricordo molto dei miei primi anni e dell’amore che mi ha accolta e cresciuta. Ricordo anche i racconti di mio nonno materno, davanti al vecchio “Palazzo del Diavolo” a Cesena.
Lui lì ci aveva vissuto, proprio a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Mi raccontava delle bombe e di quando una, esplodendo, aveva quasi seppellito sua sorella, per fortuna tirata fuori viva a colpi di vanga.
Mi raccontava di quando aveva disertato poco prima che i tedeschi facessero prigionieri i soldati della sua caserma.
Mi raccontava di quanto gli sembrasse assurda la pratica di benedire le armi in chiesa per poi andare ad ammazzare altre persone.
Sin da bambina ho sempre voluto fare la Dipintora. La vita inizialmente mi ha portata a fare esperienze diverse, tuttavia negli ultimi anni ho lavorato per questo sogno e persino l’Annus horribilis 2020 mi ha portato grandi soddisfazioni, nonostante le imperanti mascherine.
Ma poi i colori si sono fatti più cupi per tutti… E il 2021 forse è stato ed è ancora peggio del 2020.
Quando hanno imposto il coprifuoco in Italia per via del Covid-19 (notoriamente un virus che porta l’orologio) ho pensato che le cose stessero prendendo una brutta piega. Alle preoccupazioni di mia madre perché tornavo a casa oltre l’orario gentilmente concesso dicevo:
“di cosa devo avere paura? Di una multa illegittima che non pagherò mai? Il nonno poteva essere fucilato se scoperto dopo il coprifuoco, io certamente no!”
Poi sono arrivati gli obblighi vaccinali agli operatori sanitari. Ho provato una grande rabbia e molta tristezza per loro, così ricattati.
Rabbia e preoccupazione sono salite con l’arrivo del lasciapassare, la “tessera verde”, un atto dichiaratamente politico per costringere alla vaccinazione: ancora fango e sputi sulla nostra Costituzione, già calpestata da lockdown, coprifuoco e imposizioni assurde a diverse categorie di lavoratori.
Nel 2021, proprio per il lasciapassare, ho rinunciato a partecipare a mostre ed eventi sia come artista che come visitatrice: non ho ceduto al ricatto. Sono esagerata? Sono troppo rigida o troppo rompicoglioni?
Ho solo continuato a vivere secondo i miei valori, esprimendo con onestà il mio dissenso.
Noi svendiamo i nostri Valori e il nostro Essere molto facilmente, ma in realtà sono le uniche cose che abbiamo, sono il nostro ultimo piccolo spazio… All’interno di quel centimetro siamo liberi.
Molti cercano di convincerci a mettere da parte quello che riteniamo giusto. Lo fanno in TV con la paura, lo fanno le persone vicine e i colleghi di lavoro con il senso di colpa o con parole di derisione e biasimo.
Le parole.
Ricordo come dal 2020 cominciò a cambiare il significato delle parole. Parole poco comuni come “assembramento”, “sanificare” e “mascherine” divennero assillanti, mentre cose come “porsi domande” e “dubitare della versione ufficiale” divennero “complottismo” e “no-vax”. Ricordo come “manifestare contro il Green Pass” diventò “fascismo”.
Non capisco perché tanta intolleranza e violenza sui social, all’interno delle famiglie e tra amici.
Perché chi esercita il diritto a non farsi iniettare un farmaco in fase di sperimentazione diventa un “sorcio” e gli si augura di diventare poltiglia verde?
Perché persone che manifestano pacifiche per affermare i diritti e le libertà (di tutti!) vengono assalite con idranti e fumogeni? Assalite mentre pregano!
Cosa sta succedendo? Com’è possibile?
Sembra strano che io, una pittrice con lo scopo di portare nel mondo Bellezza e Armonia dipingendo il Cosmo, debba parlare di brutture come libertà negate e regimi autoritari, ma lo faccio perché ne prendo le distanze.
Questo governo italiano NON mi rappresenta. Non rappresenta i miei Valori e il mio Essere.
Quel centimetro, quella parte di me che è il mio Essere qui ed ora, che rappresenta quello in cui credo non lo cedo per una vacanza o per poter mangiare al ristorante, per esporre i quadri o per entrare in un museo.
Quel centimetro… Un centimetro è piccolo, ed è fragile, ma è l’unica cosa al mondo che valga la pena di avere.
Non dobbiamo mai perderlo, o svenderlo, non dobbiamo permettere che ce lo rubino… Spero che chiunque tu sia, almeno tu, possa avere il potere di alzare la testa e sfuggire al ricatto; spero che il mondo cambi e le cose vadano meglio, ma quello che spero di più è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò, e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai… Io ti amo, dal più profondo del cuore… Io ti amo.
Ricorda sempre che per il tuo Essere e per i tuoi Valori non devi chiedere scusa a nessuno. I colori torneranno a brillare per chi avrà difeso quell’ultimo centimetro.
Marina, la Dipintora
[Testo tratto e rielaborato arsticamente dal film “V per vendetta”, 2005]
Nota: l’immagine di copertina è una rielaborazione grafica del mio quadro “Fenice”