IntervistArtista all’amico scrittore e pittore forlivese William Roverelli
La prima volta che ho incontrato William è stato a Forlì durante un evento privato: presentazione teatrale di un libro con esposizione artistica.
Sono stata colpita dalla bellezza degli acquerelli di William , ma anche dalla sua gentilezza, insieme a quella della sua metà, la dolce Valeria.
Dopo l’evento, insieme alla romantica Melania Salvi che esponeva con noi, abbiamo deciso di iniziare (quasi per gioco) degli incontri di pittura al parco:
un modo per rendere la pratica della pittura sempre più costante e duratura nel tempo, oltre che un’occasione di scambio d’idee e crescita umana e artistica.
Dal parco, con l’arrivo dell’Autunno, ci siamo spostati a casa di Valeria e William, rendendola proprio un ritrovo di tipo ottocentesco, come all’epoca dei salotti artistici. (Naturalmente non mancano mai cibi golosi e ottime tisane… No, niente assenzio per noi).

Parlando un po’ più di arte, quello che mi stupisce sempre di William è quanto sia costante nel dipingere, quanto sia prolifico nel creare… I suoi sketchbook sono tanti e bellissimi: li trovo di grande ispirazione!
Un’altra caratteristica che rende William un compagno di ritrovi artistici impagabile, è la sua grande curiosità su tutti i tipi possibili e immaginabili di materiali per il disegno e la pittura: è veramente una fonte inesauribile di informazioni e gli sono molto grata per gli esperimenti che mi ha ispirato (è riuscito addirittura a farmi avvicinare agli acquerelli, che ancora guardo un po’ tra il sospetto e la diffidenza…)
Bene, credo di aver già parlato fin troppo del poliedrico William ed è giunto il momento di lasciare a lui la parola, ringraziandolo per essersi messo in gioco con l’IntervistArtista!
Iniziamo l’IntervistArtista con William Roverelli!
Domanda 1 – Iniziamo dal nome: usi il tuo nome di battesimo o un nome d’arte? Se usi il tuo nome hai magari un progetto in particolare che ti identifica?
Utilizzo il mio nome di battesimo che ha un’origine curiosa: nacqui molto in anticipo rispetto alle aspettative, ed i miei genitori non avevano ancora pensato ad un nome; una volta nato, quando fu il momento di assegnarmi una fascetta da mettere al polso per l’incubatrice, mia madre pensò a Rodrigo; fu grazie al ginecologo che aiutò mia madre a partorire, se non mi chiamo come il signorotto dispotico dei Promessi Sposi! Come secondo nome le venne in mente William ed è quello che porto tuttora (di certo mia madre non è per i nomi consueti…)
Domanda 2 – Quando e come è nato il tuo amore per l’Arte?
Difficile domanda, non credo che ci sia un punto d’inizio: fin da bambino ero appassionato di libri gialli, fumetti e fiabe e mi piaceva disegnare e dipingere; da adolescente mi sono tuffato nel mondo dei Giochi di Ruolo e nella pittura delle miniature, successivamente mi sono dedicato alla fotografia, ed ora sono di nuovo incentrato sulla pittura e sulla scrittura:
di fatto sembra che l’Arte visiva e letteraria mi abbiano sempre accompagnato, in varie forme e modi.

Domanda 3 – Qual è stato il progetto o evento artistico più recente cui hai partecipato? Ce lo racconti?
L’ultimo evento artistico a cui ho partecipato è stato “Terra a Vapore” all’interno del Palazzo Pretorio di Terra del Sole (FC), dove ho mostrato alcuni acquerelli a tema Steampunk. È stata davvero una bella festa che mi ha dato modo di osservare quanta passione ci sia tuttora per il Cosplay e per l’immaginazione: una giornata divertente, condivisa con amiche pittrici assieme alle quali ho esposto le mie opere.
Domanda 4 – Parlando di materia… Quali materiali e/o strumenti usi per creare? E qual è “l’attrezzo del cuore”, che non manca mai quando crei? Ci racconti la sua storia o come ti fa sentire?
Mi occupo principalmente di scrittura e di illustrazione; per la prima, ho scoperto un meraviglioso software di nome Scrivener, che mi ha fatto abbandonare qualunque altro programma di videoscrittura. Per le illustrazioni e i dipinti, invece, mi ritrovo a voler provare diversi tipi di materiali creativi, tutti quanti tangibili, reali (anche se conosco molto bene software di pittura digitale come Photoshop o Corel Painter, non li utilizzo per le illustrazioni perché prediligo la pittura classica).
Adoro sperimentare vari tipi di tecniche, dall’acquerello all’acrilico, dalla gouache (o tempera) all’olio, per capire i vantaggi e gli svantaggi di ognuna e la sensazione finale trasmessa alle opere.
Di sicuro sono molto propenso per l’acquerello, in quanto è una tecnica rapida, sia nell’esecuzione sia nell’asciugatura, che corrisponde molto bene al mio carattere piuttosto impaziente. Da questo punto di vista, però, sto cercando di approfondire anche la pittura ad olio, per apprendere la grande arte della pazienza.
Domanda 5 – Parlando di spirito… Quali sensazioni, emozioni, suggestioni vuoi trasmettere con le tue creazioni?
Coi miei racconti vorrei esplorare la moltitudine di emozioni espresse dall’Ego: come in un mare in tempesta esse tendono a portare al naufragio le menti e le vite dei protagonisti, che si possono salvare solo aggrappandosi alla compassione e all’Amore verso se stessi e verso il prossimo.

Domanda 6 – Un po’ di ironia: il commento PIU’ folle o divertente o allucinante o da altro mondo che ti hanno fatto.
Una mia ex collega di lavoro quando ha visto alcuni miei ritratti ad acquerello ad una mostra artistica: “Li hai fatti davvero tu?”; ed io: “No, non dirlo a nessuno, me li sono fatti fare da un vero artista…”
Domanda 7 – Momento sfogo: cosa ti fa uscire dai gangheri rispetto al mondo dell’Arte?
Non sono abbastanza all’interno del mondo dell’Arte per capirlo approfonditamente: per ora si tratta di una passione che coltivo assiduamente, ma non essendo professionista, non mi sono scontrato con il duro aspetto del dover vivere delle mie produzioni artistiche.
Di sicuro, auspicherei che l’Arte, in tutte le sue forme, sia più presente nelle vite di tutti noi: sono fortunato, da questo punto di vista, nell’aver conosciuto diverse artiste ed artisti coi quali posso condividere un percorso di crescita e con i quali posso confrontarmi;
spero che questa amicizia sia d’esempio per altri e che si possa costruire un mondo artistico meno competitivo e più collaborativo.

Domanda 8 – Ispirazione: cosa o chi ti ispira? Qual è la molla che ti fa scattare in piedi alle 2 del mattino per lavorare a una tua opera?
Alle volte un racconto scaturisce da una semplice domanda: cosa succederebbe se…?
Altre volte è un’esperienza personale ad ispirare una storia; altre ancora, gli aspetti del carattere di qualcuno che conosco.
Le idee più travolgenti, invece, mi perseguitano entrando anche nei miei sogni, fino a quando non sono riuscito a ‘verbalizzarle’ in maniera compiuta trascrivendole su un supporto fisico.
Domanda 9 – Cosa bolle in pentola? Quali progetti hai per il 2023 e oltre? Idee da realizzare?
Sono al lavoro su una fiaba illustrata per bambini, mentre proseguo la mia istruzione sia in campo letterario (sto leggendo “On writing” di Stephen King e lo trovo illuminante), sia in campo artistico (sto seguendo diversi corsi online di pittura).
Di sicuro, però, il mio progetto più ambizioso e che richiederà più tempo è la stesura di un libro game horror e delle relative illustrazioni.
Domanda 10 – Dove possiamo trovarti, online e non?
Ho una specie di sito web, da me programmato, dove potete leggere alcuni miei racconti e vedere alcune delle mie opere: www.williamroverelli.com
Fisicamente, chissà, magari ci vediamo a Forlì.
Grazie di nuovo all’amico scrittore e pittore William Roverelli per questa IntervistArtista! Mi raccomando, seguilo sul suo sito!
Anticipazioni per la prossima IntervistArtista: conosceremo Melania Salvi, anche lei elemento fondante dei ritrovi artistici…
A presto!
Marina